Con la puntata di sabato 1 giungo abbiamo concluso il ciclo dedicato alla maternità. Ricordandovi che potete ascoltare tutte le puntate del ciclo da qui, pubblichiamo la mail inviataci dalla nostra ascoltatrice Veronica che abbiamo letto in apertura dell’ultima puntata. Se anche voi volete condividere il vostro pensiero in merito ai temi trattati in questo ciclo potete farlo lasciando un commento a questo post o scrivando al nostro inidirizzo mail frequenzedigenere[at]gmail.com.
Buona lettura!
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Ciao a tutte, grazie per il vostro prezioso lavoro e grazie in particolare per questo ciclo sulla maternità, concetto alquanto denso di sfaccettature.
Vari punti in sintesi:
1 – Sto leggendo in questi giorni un libro di Esther Perel in cui si parla del rapporto di coppia, più che di maternità, tuttavia a volte accade che da una coppia si generi una nuova vita. In un passaggio Perel riflette sul fatto che da un lato oggi, nei paesi occidentali c’è un alto investimento su ciò che si ritiene debba essere l’educazione dei figli, mentre in contemporanea gran parte di “ciò che serve” alla crescita dei bambini e delle bambine, non è garantito dalle istituzioni. Le famiglie e in particolar modo le madri si ritrovano quindi questo carico oggettivo ed emotivo di dover essere all’altezza delle aspettative di una società che vuole che ci si prenda cura dell’infanzia in un certo modo, senza però farlo a livello istituzionale di default.
2 – Il concetto (ammirevole) di decrescita spesso ricade sulle spalle delle madri che si ritrovano sole a casa a gestire la prole e ad autoprodurre senza essere pagate in denaro per farlo.