Giovedì 21 marzo a San Giorgio di Piano (BO) si terrà un incontro pubblico del movimento “Scienza e vita”. Per chi non lo conoscesse questo movimento (cattolico) è lo stesso che si è adoperato ai tempi del referendum sulla legge sulla fecondazione assistita affinchè il testo rimanesse la barbarie che era (e che tutt’ora è), ma in particolare sostengono e diffondono l’obiezione di coscienza in campo medico, soprattutto per quanto riguarda la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza: in Italia sta diventando impossibile interrompere una gravidanza, a causa di medici e personale sanitario composto al 70% di obiettori, in alcune regioni si arriva addirittura all’ 85%.
(consigliamo in proposito questa puntata, per informarsi sui diritti delle donne in materia e conoscere l’esistenza di ginecologi cattolici non obiettori)
Dato che esprimere il proprio pensiero è un diritto inalienabile, ma appoggiarlo come istituzione, associazione o banca una scelta precisa, abbiamo pensato allora di scrivere a chi sostiene questa iniziativa, ovvero:
– Comune di San Giorgio di Piano
-Pro Loco San Giorgio di Piano
-Emilbanca – Filiale di San Giorgio di Piano
– Associazione Italiana donatori midollo osseo
Se siete d’accordo con noi e volete manifestare il vostro dissenso potete scrivere a questi indirizzi:
proloco@sangiorgiodipiano.net
sindaco@comune.san-giorgio-di-piano.bo.it
info@admoemiliaromagna.it
sangiorgio@emilbanca.it
scrivendo una vostra mail personale, o condividendo questo testo:
Alla C.A. Amministratori Comunali – Comune di San Giorgio di Piano,
direttore Emilbanca filiale di San Giorgio di Piano,
responsabile Admo,
presidente Pro Loco San Giorgio di Piano
Gentilissimi e gentilissime,
come cittadina devo manifestare la mia delusione nel vedere apposti i vostri loghi sul volantino dell’iniziativa che si terrà giovedì prossimo venturo a San Giorgio di Piano, “Ricerca, etica, diritto alla vita: questioni di coscienza”.
E’ diritto del singolo poter manifestare liberamente il proprio credo, sia ideologico che religioso. Diverso però il fatto che un’istituzione, un’associazione o una banca appoggino l’incontro di un movimento, quello Scienza e Vita, che propone una visione della medicina e della società che riporterebbe la vita delle donne – e non solo – a tempi bui e dolorosi: mi riferisco in particolare al tema dell’obiezione di coscienza, a loro tanto caro e per la cui diffusione si sono tanto adoperati, soprattutto rispetto alla legge sull’Interruzione Volontaria di Gravidanza.
Nel 2013, in uno Stato del “Primo Mondo” come il nostro, è inconcepibile che si metta ancora in discussione la scelta di una donna rispetto alla possibilità di diventare o non diventare madre.
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